La recente apertura del vicesindaco di Catania, Paolo La Greca, sulla semplificazione dell’accesso alle aree pedonali per i cittadini disabili rappresenta una possibile svolta per la mobilità inclusiva in città. L’annuncio è arrivato dopo un incontro con rappresentanti di associazioni e movimenti politici, tra cui le associazioni Luca Coscioni e Gesam, il Movimento Siciliano d’Azione e il Partito Democratico. Tuttavia, molti vedono nel dietrofront dell’amministrazione anche il frutto di una forte pressione sociale, tra cui la manifestazione organizzata dall’associazione Catania Più Attiva, con alcuni membri incatenati simbolicamente davanti alla sede della Prefettura.
Durante l’incontro, è stato chiarito che il contrassegno per disabili non è vincolato a una targa specifica, ma è legato alla persona con disabilità. Questo principio ha portato alla proposta di semplificare il processo di registrazione delle targhe dei veicoli utilizzati nelle Ztl e nelle aree pedonali. La Greca ha ribadito l’impegno a rendere più accessibili questi spazi, anche tramite l’introduzione di nuove tecnologie, come una App dedicata ai transiti per disabili.
La pressione esercitata dalle associazioni, culminata nella protesta davanti a via Prefettura, potrebbe aver avuto un ruolo decisivo. L’immagine dei manifestanti incatenati ha attirato l’attenzione dei media e della cittadinanza, amplificando le richieste di maggiore equità nell’accesso agli spazi urbani.
L’amministrazione ha anche dichiarato la volontà di aderire al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), un passo importante per uniformare i diritti dei cittadini disabili a livello comunitario. Questa mossa, accompagnata da un riesame delle normative introdotte dal commissario straordinario Federico Portoghese, lascia intravedere un cambio di rotta significativo.
Resta da vedere se le promesse verranno mantenute, ma la disponibilità mostrata è un segnale positivo. La vittoria dei disabili potrebbe essere non solo una questione di diritti, ma anche il risultato di una cittadinanza che non smette di lottare per l’uguaglianza.