Non abbiamo fatto in tempo a riprenderci dalla brutale aggressione di branco della 13 enne alla villa Bellini che adesso veniamo sconvolti da un nuovo episodio simile. Un donna di 36 anni è stata trascinata con la forza sotto gli archi della Marina e li stuprata ripetutamente prima da un uomo originario di Augusta e poi, successivamente, da un immigrato egiziano.
Ma andiamo con ordine. La donna si stava riparando dal freddo dentro la pensilina degli autobus in piazza Alcalà e lì sarebbe stata adescata da un 38 enne senzatetto italiano che l’avrebbe avvicinata consigliandole di seguirlo verso gli archi della Marina. La donna, dubbiosa, rifiuta e allora il genio criminale dell’uomo si mette in moto ed elabora una strategia tanto banale quanto efficace: millanta una conoscenza con il suo fidanzato. Arrivati sul luogo dove bivaccava tra i rifiuti, l’uomo inizia a farle delle pesanti avances e l’evidente rifiuto della donna ha fatto scattare la furia. Gettata su un materasso lercio, viene spogliata e abusata. Ma il suo calvario non finisce qui.
Il secondo stupro
Poco dopo, un uomo di nazionalità egiziana approfitta della situazione e anche lui abusa della donna per ben due volte, e a nulla sono valse le urla e le suppliche della donna. Appagati i loro bestiali istinti, abbandonano la malcapitata non prima di averle rubato il cellulare. Sconvolta e dolorante, riesce a raggiungere il parcheggio AMTS e li chiede aiuto al sorvegliante che chiama immediatamente le forze dell’ordine. Arrivati prontamente, accompagnano la donna al pronto soccorso per le medicazioni. Nel frattempo inzia una dettagliata ricostruzione dell’accaduto e degli uomini che l’avevano poco prima stuprata. Gli agenti iniziano subito la caccia ai due bruti che non si erano nemmeno allontanati. I due erano già noti alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio.