Il porto di Catania è al centro di un importante piano di rinnovamento che mira a trasformarlo in un’infrastruttura moderna, con un focus sul turismo crocieristico e una maggiore integrazione con la città. Questo progetto prevede interventi significativi, tra cui la possibile demolizione degli storici Archi della Marina, una decisione che ha suscitato dibattiti tra i cittadini e le autorità locali.
Gli Archi della Marina, costruiti nel XIX secolo, sono una parte iconica del paesaggio urbano di Catania. Originariamente progettati per sostenere il passaggio della linea ferroviaria che collegava il centro della città con il porto, gli archi servivano a superare l’area costiera e a migliorare il trasporto di merci e persone. Per decenni, questa infrastruttura ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo economico della città, facilitando il commercio e l’accesso marittimo. Tuttavia, con il passare del tempo e il cambiamento delle esigenze urbane, il loro utilizzo è divenuto meno rilevante, trasformandoli in un simbolo storico più che funzionale.
Il piano regolatore del porto
Il nuovo piano regolatore del porto, presentato dal sindaco Enrico Trantino, ha l’obiettivo di incrementare l’afflusso di crocieristi e creare un’area portuale più vivibile e accessibile ai cittadini, simile a modelli europei come i porti di Barcellona e Genova. Tra le priorità del progetto vi è l’eliminazione di alcune strutture considerate obsolete, tra cui gli archi, per liberare spazio e favorire un migliore collegamento tra la città e il suo lungomare. Il porto sarà riorganizzato per concentrarsi sul traffico passeggeri, mentre il terminal container sarà trasferito a Augusta, riducendo così il traffico commerciale e aprendo la strada a nuovi spazi pubblici e ricreativi.
La proposta di abbattere gli Archi della Marina, però, ha suscitato preoccupazioni tra i cittadini e i rappresentanti locali, che vedono in questi archi un importante patrimonio culturale da preservare. Molti considerano la loro demolizione una perdita irreparabile per l’identità storica della città. La loro struttura, oltre a essere un simbolo architettonico, è legata alla memoria collettiva della città e ai racconti popolari che hanno segnato la vita di Catania.
Un tempo, gli archi fungevano da punto di incontro per mercanti, marinai e pescatori, e sono stati al centro di leggende e detti popolari, come “stari sutta l’acchi ra Marina”, che indicava una condizione di disagio sociale, o “sutta l’arcu s’ammucciunu”, riferito ai traffici illeciti che un tempo avvenivano proprio sotto quegli archi.
Nonostante le resistenze, il piano del porto prevede comunque interventi per migliorare l’area circostante, con l’obiettivo di creare una zona che possa essere goduta pienamente da cittadini e turisti. Resta da vedere come verrà bilanciata la necessità di modernizzazione con il rispetto della storia e della cultura di Catania
