Sabato pomeriggio, all’Ostello degli Elefanti , si è svolto l’evento “ZTL, la parola ai catanesi” organizzato da ProItalia, un confronto acceso sull’ Area Pedonale di piazza Federico di Svevia, un’area pedonale che spacca in due l’opinione pubblica locale. Il tema, infatti, non è solo una questione urbanistica, ma riflette priorità e visioni diverse su come deve essere il futuro della città.
Protagonisti della serata, esponenti delle principali voci a favore del referendum per revocare la pedonalizzazione e sostenitori del “No” che difendono invece l’attuale area pedonale. Giuseppe Ferrara, presidente del comitato promotore del referendum e fondatore di Cronache Catanesi, Natale Giuffrì dell’ASEPSI, Santo Musumeci di Catania Più Attiva sottoscrittori dell’istanza. Ha guidato la squadra di ProItalia, Giuseppe Pappalardo, segretario di ProItalia Catania Presenti Matteo Brandi e Ludovico Vicino dalla dirigenza nazionale. Tra gli altri, rappresentanti di realtà civiche come, Maurizio Loritto del Movimento Italiano Partite Iva C21 e l’avvocato Giuseppe Lipera del Movimento Popolare Catanese.
Le ragioni del No all’abrogazione
Dall’altro lato, per il fronte del “No” alla revoca della ZTL, erano presenti Graziano Bonaccorsi del M5S e Piermaria Capuana di Forza Italia, uniti nella difesa della pedonalizzazione, a loro avviso una risorsa per la città. Durante l’evento, Graziano Bonaccorsi del Movimento 5 Stelle ha esposto una posizione articolata sulla ZTL. Pur essendo teoricamente favorevole alla pedonalizzazione di piazza Federico di Svevia, ha precisato che il suo sostegno è condizionato alla presenza di adeguate infrastrutture e di un sistema di trasporto pubblico efficiente.
La pedonalizzazione può rappresentare un valore aggiunto per la città, ma senza alternative valide di mobilità e parcheggi non si fa altro che penalizzare i cittadini, anziché incentivare uno stile di vita più sostenibile. In molte città europee la ZTL è accompagnata da servizi pubblici puntuali e da infrastrutture accessibili. Catania, invece, manca ancora di queste basi, e procedere senza di esse è una scelta miope e controproducente.
Bonaccorsi ha concluso affermando che l’amministrazione dovrebbe investire prioritariamente nel miglioramento del trasporto pubblico e nella creazione di infrastrutture adeguate, per poi riconsiderare l’opzione di una ZTL estesa.
La piazza contesa e le difficoltà per i disabili
Le discussioni hanno acceso il dibattito su molteplici temi: dalla sicurezza alla qualità della vita, dai diritti dei commercianti alla tutela del turismo. Ma uno dei punti più sensibili è stato sollevato da Natale Giuffrì e Santo Musumeci, che hanno posto l’accento sulle difficoltà che la ZTL crea per residenti e visitatori disabili.
Questa pedonalizzazione, per come è stata attuata, diventa una barriera invisibile per chi è già in difficoltà. Non si può pensare di chiudere un’area così importante senza prevedere accessi e agevolazioni per chi ha problemi di mobilità, esprimendo la frustrazione di molti cittadini. Non è accettabile che i più deboli debbano pagare il prezzo più alto.
Santo Musumeci, che da anni si batte per i diritti dei disabili, ha rincarato la dose, denunciando l’intransigenza dell’amministrazione comunale. Musumeci ha ricordato come, in passato, la città abbia più volte ignorato le richieste di supporto per disabili in ZTL e che si sia arrivati addirittura a multare i veicoli dei disabili che accedono in via Etnea per necessità, multe che l’amministrazione è poi costretta a rimborsare con debiti fuori bilancio. “È assurdo che un disabile debba vedersi multato per poter raggiungere una piazza,” ha dichiarato con fermezza Musumeci, sottolineando come queste misure, più che favorire l’inclusività, sembrino complicare ulteriormente la vita dei cittadini fragili.
Il dibattito ha visto inoltre l’intervento di Giuseppe Ferrara e Maurizio Loritto, che hanno criticato le conseguenze della ZTL sull’economia locale, sostenendo che l’accesso alla piazza sia vitale per i commercianti. “Non è solo una questione di estetica urbana o di turismo. Qui si tratta di consentire a chi lavora e produce reddito di poterlo fare senza ostacoli,” ha spiegato Loritto, ribadendo la necessità di un referendum per dare finalmente voce a tutti i cittadini
