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Cronache Catanesi @ Diritti Diservati 2023

Il Modello Caivano: La Replica a Catania e le Sue Contraddizioni

2024-12-24 22:41

Giuseppe Ferrara

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Il Modello Caivano: La Replica a Catania e le Sue Contraddizioni

Il governo italiano, nella sua ostinazione a percorrere una strada punitiva, sta pianificando di esportare il cosiddetto "modello Caivano" al quartier

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Il governo italiano, nella sua ostinazione a percorrere una strada punitiva, sta pianificando di esportare il cosiddetto "modello Caivano" al quartiere San Cristoforo di Catania. Un'operazione che, sotto l'apparente veste di un intervento per il ripristino della legalità, rischia di accentuare le storture di un sistema già al collasso. Il decreto Caivano, che ha già prodotto conseguenze devastanti per il sistema della giustizia minorile, potrebbe trasformarsi in una miccia esplosiva nelle periferie già vessate da povertà e criminalità organizzata.

 

 

Cos'è il Decreto Caivano?

 

Il decreto Caivano è stato introdotto nel 2023 con l'intento dichiarato di arginare il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile. Prevede:

 

Inasprimento delle misure cautelari per i minori, favorendo la custodia preventiva;

 

Trasferimento immediato dei giovani adulti dagli istituti penali per minorenni (IPM) alle carceri per adulti;

 

Interventi straordinari di controllo nelle aree a rischio, con l'uso massiccio di forze dell'ordine;

 

Maggiori investimenti in misure repressive rispetto a quelle educative e riabilitative.

Se da un lato il decreto ambisce a colpire le sacche di devianza nei contesti più difficili, dall'altro trascura completamente i presupposti fondamentali per una reale rieducazione e reintegrazione sociale dei giovani coinvolti.

 

 

L'Episodio di Cronaca che ha Originato il Modello Caivano

 

La necessità di introdurre il decreto è scaturita da un episodio di cronaca avvenuto a Caivano, una località della provincia di Napoli, che ha scosso profondamente l'opinione pubblica. Nell'estate del 2023, due ragazzine di 10 e 12 anni sono state vittime di violenze sessuali di gruppo in una delle aree più degradate del quartiere Parco Verde, un luogo già noto per il suo alto tasso di criminalità organizzata e di abbandono istituzionale. Questo tragico episodio ha portato il governo a implementare per la prima volta il cosiddetto "modello Caivano", un insieme di misure straordinarie per tentare di ristabilire l'ordine e la legalità in contesti di grave disagio sociale.

 

 

Le Conseguenze Già Visibili del Modello Caivano

 

 

Sovraffollamento e Crisi degli IPM

Il numero di detenuti minorili negli IPM è cresciuto in modo esponenziale, raggiungendo livelli record. A settembre 2024 si contavano 569 minori reclusi, con un tasso di sovraffollamento del 110%. Gli istituti, concepiti per un massimo di 516 detenuti, si trovano a gestire ragazzi costretti a dormire su materassi a terra o in condizioni precarie.

 

 

Interruzione dei Percorsi Educativi

Il trasferimento dei giovani adulti alle carceri per adulti interrompe bruscamente i percorsi educativi e formativi avviati negli IPM. L’ambiente penitenziario adulto, ben più severo e alienante, finisce per essere una scuola di criminalità piuttosto che di reinserimento sociale.

 

Crescita della Custodia Cautelare

Un altro effetto collaterale è stato l'aumento della custodia cautelare: tra gennaio e settembre 2024, ben 712 minori sono stati detenuti in questa modalità, rispetto ai 605 dello stesso periodo del 2023. Questo nonostante i dati evidenzino un calo generale della criminalità minorile.

 

Proteste e Tensioni nei Penitenziari

Il malessere generato dal sovraffollamento e dalle condizioni detentive ha portato a proteste diffuse negli IPM italiani, segno di un disagio ormai insostenibile tra i ragazzi detenuti.

 

 

San Cristoforo: Perché il Modello Caivano Non Può Funzionare

 

 

La Povertà Come Radice del Problema

San Cristoforo è un quartiere che, come Caivano, vive di una povertà endemica. Il modello repressivo non affronta le cause strutturali del disagio: la mancanza di opportunità, l’assenza di servizi educativi adeguati e il controllo capillare della criminalità organizzata. Senza interventi strutturali, si rischia di accrescere il senso di abbandono e di sfiducia nelle istituzioni.

 

Rieducazione o Punitività?

La Costituzione italiana, all’articolo 27, sancisce che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. Il modello Caivano, però, si fonda su una logica opposta: più detenzione, meno opportunità di riscatto. Questa visione crea un circolo vizioso che trasforma i giovani in recidivi e alimenta la spirale criminale.

 

La Fragilità delle Strutture Penitenziarie

Esportare il modello Caivano significa mettere ulteriormente sotto pressione un sistema penitenziario già fragile. San Cristoforo, con le sue specificità territoriali e sociali, richiederebbe piuttosto investimenti in centri di aggregazione giovanile, scuole e percorsi di formazione professionale.

 

Stigmatizzazione e Esclusione

Le misure previste dal decreto rischiano di stigmatizzare ulteriormente intere generazioni di ragazzi. Essere etichettati come "delinquenti" fin dalla giovane età crea un marchio indelebile, rendendo ancora più difficile il reinserimento nella società.

 

Effetti Psicologici sui Minori

La detenzione, soprattutto in condizioni di sovraffollamento, ha effetti devastanti sulla psiche dei minori. Ansia, depressione e aggressività diventano tratti comuni, compromettendo ogni possibilità di recupero.

 

 

Una Strada Sbagliata

La scelta del governo di replicare il modello Caivano a Catania rappresenta un errore strategico e umano. Invece di colpire il disagio alla radice, si preferisce alimentare una macchina repressiva che moltiplica le disuguaglianze e spezza le possibilità di riscatto. La vera soluzione non è la prigione, ma l'educazione, l’inclusione e il sostegno sociale.

San Cristoforo non ha bisogno di più polizia o di più carceri. Ha bisogno di scuole, di spazi sicuri, di opportunità. Il governo farebbe bene a ricordarlo, prima di trasformare il quartiere in un altro simbolo di fallimento sociale.

 

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