In principio furono in nomi incisi sul Colosseo e i bagni dentro la fontana di Trevi per rivivere la Dolce Vita felliniana, ora ci sono i cuoricini di pietra e i nomi incisi sulle rocce dei crateri dell'Etna. La Funivia dell'Etna denuncia la nuova tendenza vandalica che imperversa tra i turisti che visitano i crateri Silvestri. Atteggiamento che mette fortemente a rischio l'integrità del paesaggio.
I crateri Silvestri nacquero nel 1892 dopo una lunga eruzione durata ben 173 giorni e portano il nome del vulcanologo Orazio Silvestri. Per gli studiosi rappresentano un sito importantissimo perché permettono la comprensione delle dinamiche delle eruzioni passate. Nonostante l'ambiente arido e roccioso, i crateri Silvestri ospitano anche particolari tipi di piante capaci di sopravvivere a condizioni estreme come il ginepro e il pino etneo.
Un'area, quindi, che per queste sue peculiarità dovrebbe essere tutelata da qualsiasi tipo di contaminazione e stress che il turismo intensivo comporta. Già perché di turismo intensivo si tratta, quel fenomeno che esaspera ormai i residenti e le città di tutta Europa al punto da mobilitare movimenti e associazioni di cittadini.
Con l'avvento di compagnie aeree low cost, che hanno reso accessibile a tutti la percorrenza di grandi distanze a prezzi ribassati, la qualità del turismo si è nettamente abbassata e con essa quella dei nostri visitatori. Se in linea di massima Catania attrae persone rispettose e impegnate ad ammirare e fotografare le nostre bellezze, è anche vero che esiste una parte di loro che ha sui nostri siti lo stesso impatto che hanno le cavallette sui campi .
Dalla riconversione delle attività che per sopravvivere devono ripensare i loro business, fino al mercato immobiliare che ormai è tutto sconvolto dal pullulare dei B&B. Trovare un alloggio in città sta diventando sempre più difficile al punto che ormai i residenti stanno lentamente abbandonando la città.
Un fenomeno, come già detto, che sta preoccupando le grandi capitali europee che stanno già ripensando il loro modo di vivere il turismo. Anche a Catania, tra qualche anno, cacceremo i turisti con le pistole ad acqua come a Tenerife?